La terra rigoliosa è colorata d’arancione.
L’arancione del tramonto sul mare. A est il sole spunta e sale giallo, le tempere vive del verde e del blu, l’aria distesa, e il mare fresco, ogni cosa ha un frutto di tono.
Puoi immaginare che sia come un isola. Verso l’alba l’isola non ha spiagge e i monti lisci, piccoli e grandi affacciano sull’acqua salata. La paglia di mare riposa sui sassi più piccoli come un letto aspetta le indigene senza re. Ognuna di loro è sacra. Ognuna di loro già dal mattino venera la luna bianca in cielo che mangiata dal celeste tenue, come quello del respiro, non si fa divorare ma rimane in alto a indicare la strada, l’origine dell’isola.
Così l’isola si staccò infiniti anni fa’ dalla luna per posarsi dolcemente sul mare e protetta dal sogno di ognuna delle sue abitanti si ricarica anche di giorno dei loro abbracci.
Oggi mangiamo su un sasso con poca ombra.
Ho fame ma prima ho ancora fame di te. E mi sfamerai senza fretta. Con le mani prendo un pò di mare e un pò di corpo, la ricetta dell’impasto, un pasto migliore del pesce pescato che mangeremo al sole, esposte dal sasso che abbiamo scelto.
Prima del tramonto si va verso la sua parte, a riposare le ossa sulla sabbia. Forgiarle sul granito, sopratutto nei giorni di poco vento fa venir voglia di sabbia umida rivolta al tramonto.